Burlesque. Un termine a me sconosciuto fino a due anni fa, quando vidi il sito web della mia amica fotografa Alma Zwingawer. Per avere un'idea di cosa sia il Burlesque e le sue origini, riporto da wikipedia dei brevi cenni storici:
"L'origine del termine burlesque è attribuibile alla definizione francese burlesque, derivata dall'italiano burla, ispirato a sua volta dalla parola latina burra. Il genere burlesque seguì due sviluppi diversi in Inghilterra e negli Stati Uniti.
In Gran Bretagna con la definizione burlesque ci si riferisce ad uno scritto comico, con sfumature e intenti satirici e parodistici, ispirato o da un testo drammatico o da un tipico modo di recitare i drammi, in auge in quel determinato periodo.
Negli Stati Uniti il burlesque apparve intorno alla metà del Settecento ma solamente intorno al 1865 si diffuse come spettacolo di divertimento per adulti, imperniato su scene comiche a sfondo erotico, numeri di equilibristi o giocolieri, canti e danze.
Il periodo aureo del burlesque si può inquadrare dalla fine dell'Ottocento alla prima guerra mondiale, mentre nei decenni seguenti venne introdotto lo strip-tease e aumentarono le esibizioni di nudi scenici."
Mai volgare, il Burlesque riesce a coniugare ironia e sensualità, diversamente interpretate dalle brave e belle artiste che si sono esibite nel corso delle serate palermitane al Cafè 442: L'americana Kitten De Ville, l'italiana Scarlett Martini, la francese Emilie Loison e l'inglese Betsy Rose